ESORDIENTI: DUE ESPERIENZE DI CUI UNA INDIMENTICABILE
Nel giro di otto giorni gli Esordienti della Grifo hanno avuto la possibilità di vivere due esperienze, di cui una, sicuramente, indimenticabile.
Domenica 14, in quel di Fusignano, abbiamo partecipato ad un quadrangolare con la squadra di casa, e i pari età di Cesena 2005 e dell’AICS di Forlì. Sono state giocate tre partite con questo esatto ordine, e sono state prove di difficoltà crescente.
Con la Aronne Gardini di Fusignano si è trattata di una vera formalità. I ragazzi di casa ci tenevano a fare bella figura, ma le potenzialità in campo si sono viste sin da subito e il risultato non è mai stato in discussione.
Ben diversa la seconda gara, che ci ha visto affrontare gli amici della Cesena Basket, forti di alcune interessanti individualità. Dopo aver vinto un periodo a testa, ci siamo complicati enormemente la vita perdendo in modo sciagurato il terzo di diciassette punti.
I ragazzi hanno avuto modo di vedere che ero chiaramente contrariato: ad un torneo si va per fare bella figura e, se possibile, per vincerlo.
Ora le cose erano veramente difficili! Ho sparato un numero a caso, non avendo sotto mano il referto, e ho detto che eravamo costretti a vincere il periodo di venti punti!
Credo sia stato il periodo più intenso e più determinato, giocato da questi ragazzi in tutti questi anni. Un pressing asfissiante, mai spiegato e mai provato in allenamento, nato dalla semplicissima voglia di vincere di ognuno di loro.
La conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che a questa età, se vogliono, sono in grado di fare cose inimmaginabili.
Tanto merito e stato quello della difesa aggressiva di Eduard sul loro giocatore più importante, ma le palle recuperate, i rimbalzi presi, che spesso sono il nostro punto debole, e la determinazione al momento delle conclusioni, hanno fatto terminare i dieci minuti col punteggio di venti a uno!
Enorme festa in panchina, ma nessuno sapeva se sarebbe stato sufficiente per aggiudicarci l’incontro.
Qualche minuto di attesa, poi arriva il risultato: parità nel conteggio dei periodi vinti; 39 a 37 per noi conteggiando i punti realizzati!
E’ stata la conferma non solo della vittoria in questa partita, ma di cosa possono essere capaci i ragazzi di questo gruppo. Sono anni che sostengo che sono una vera forza, soprattutto, in prospettiva futura. All’inizio erano tre o quattro, poi, anno dopo anno, si sono aggiunti altri che, trascinati dai primi, dai fondatori del gruppo, si sono plasmati e dal prossimo anno si potranno vedere già i primi risultati.
I primi risultati, perché alcuni di loro sono ancora in piena crescita, soprattutto fisica, e matureranno tra due o tre anni, nessuno può saperlo, ma intanto daranno il loro apporto di voglia e entusiasmo.
La terza partita è stata giocata dopo pranzo. Dopo pranzo per noi, ma anche per i nostri avversari, che hanno confermato quanto avevamo intuito nelle partite a cui abbiamo assistito: non ci sono delle vere individualità, quelle che spiccano, quelle che chiunque riesce a notare, ma sono una vera squadra. Ognuno gioca per i compagni facendo, dei passaggi e della corsa, il loro punto forte.
E’ l’obiettivo che ho cercato di focalizzare da un po’ di tempo a questa parte, ma i nostri ragazzi sono, per questo verso, disomogenei: c’è chi è più avanti, c’è chi è più alto, c’è chi sarà più alto ancora.
Loro sembrano tutti uguali, non si nota qualcuno che emerga, sono tutti uguali, ma tutti bravi, molto bravi.
Non c’è stata storia sin dai primi possessi e c’è quindi stato spazio per far giocare tutti.
Tutti tranne uno, Pietro, che la mia scarsa attitudine ai cambi, me lo ha fatto dimenticare in panchina e con il quale mi sono già scusato.
Tre partite in un solo giorno, due vinte, una persa, e la classifica avulsa che ci ha visto assegnare il terzo posto. Non male, soprattutto ricordando l’ormai famoso quarto periodo con Cesena.
Esattamente sei giorni dopo, sabato 20, sveglia prima del solito: ci aspettava Cesenatico e il suo Eurocamp.
Era in programma il Campionato Regionale del Centro Sportivo Italiano Polisportivo.
Polisportivo perché, oltre al torneo di basket, ogni squadra avrebbe ricevuto punti dai concorsi previsti che erano quelli della corsa dei 60 metri, del salto in lungo e del lancio del vortex.
Tutti i ragazzi iscritti avrebbero effettuato tutte le prove.
Si sarebbe stilata una classifica per ogni squadra e i migliori cinque risultati sarebbero confluiti nella classifica generale, assegnando i punti che, sommati al risultato del torneo di basket, avrebbero poi definito la classifica finale.
Prove e torneo ci avrebbero tenuti impegnati per due giorni dandoci così l’opportunità di dormire fuori casa, senza i genitori!
Per alcuni, logicamente, è stata la prima volta. La prima esperienza “lontano” da casa.
All’arrivo ci accorgiamo di quanti siamo: tra tornei di basket, calcio e pallavolo, più di ottocento (800) tra ragazzi e ragazze occupano gli spazi dell’Eurocamp, la strada e… la spiaggia.
Il tempo purtroppo è poco benevolo e alterna momenti di sole, pochi, ad altri con vento, pioggerellina e vera pioggia.
Come previsto, i primi impegni sono stati per le prove polisportive, che si sono svolte nello spazio tra i locali della struttura e la spiaggia, con una organizzazione di volontari che definirei decisamente all’altezza della situazione.
Come Grifo Teenagers eravamo presenti con due gruppi, gli Under8 di Piergiorgio e Simone e gli Under12 con Elena, Daniele e Pietro.
Curiosità, gli Under8 erano otto e gli Under12… dodici.
La nostra prova dei 60 metri ha fatto rilevare tempi che sono andati dagli 8′ 42” ai 12′ 92”; il salto in lungo dai 2,20 metri ai 3,85; il vortex dai 12,00 ai 17,50 metri. Peccato per qualche splendido lancio finito, però, fuori settore.
Abbiamo saputo solo pochi giorni prima della partenza che avremmo dovuto sostenere tutti, queste prove, e non le abbiamo mai provate. Come al solito, in questi casi, alcuni dei ragazzi avevano già fatto qualche esperienza a scuola e. logicamente, il risultato è stato evidente.
Archiviata questa pratica ha avuto inizio quella che probabilmente era la cosa più attesa: l’inizio del torneo? No, assolutamente no. La presa possesso delle stanze!
Visto l’altissimo numero dei partecipanti, i posti nella struttura principale erano già stati assegnati, noi siamo stati spostati all’Hotel Paradiso.
Trecento metri di passeggiata con il rumore dei trolley, le gocce di pioggerellina e la mente di tutti a cercare di immaginare come sarebbero state le camere, gli accoppiamenti, la zona pranzo…
Al gruppo dei 2012 sono state assegnate due camerate da sei letti (in realtà erano sette in entrambe).
Io avevo già provveduto, a loro insaputa, a suddividere gli atleti facendo il gruppo dei “vecchi” e dei “giovani”.
Appena il tempo delle pochissime raccomandazioni che certe occasioni richiedono, e subito in sala pranzo. Self-service con servizio. Vassoio, pane, posate, tovaglioli e si scorre, pasta, secondo con contorno, frutta e via al primo tavolo libero. Bicchieri e acqua a parte, con distributore.
Qualità? Ma chi se ne importa!
Siamo tutti insieme, con tante altre squadre, ragazzi e ragazze, tanti istruttori e tanta voglia di divertirci.
Subito dopo pranzo avrebbero avuto inizio le partite.
Il tempo incerto ha costretto gli organizzatori a spostare gli incontri, che erano previsti all’aperto e su due campi, al chiuso, e nell’unica palestra disponibile. Questo ha fatto sì che i tempi, che erano già previsti di sette minuti e non di dieci, siano stati ridotti a cinque.
Ma chi se ne importa! L’importante è giocare.
Difficile, con queste condizioni, riuscire a rispettare gli orari che, gioco forza si sono dilatati.
Fortuna che fuori dalla palestra c’era un campetto e che, con noi, il tempo è stato clemente, e ci ha permesso di giocare tra di noi e con i ragazzi di Cesenatico che solitamente sono gli utenti del playground.
Comincia l’avventura tecnica: prima partita giocata molto bene con una squadra che aveva sicuramente un po’ meno qualità di noi alla quale, come spesso succede in questi casi, fa seguito una partita giocata con estrema superficialità, con una squadra molto forte, che poi risulterà la vincitrice del torneo. Al termine della partita ci si potevano aspettare musi lunghi e dispiaciuti, ma ché, ci è stato chiesto se potevano avere i palloni per giocare nel playground! Erano le 20 e 10 minuti e alle 20 e 30 dovevamo essere a tavola! Senza neppure fare la doccia, riusciamo ad essere puntuali per la cena.
Durante il ritorno, dalla palestra all’hotel, si era ipotizzata la possibilità di “fare serata” visto che nella hall della struttura principale era prevista la “junior dance”.
Alcuni comportamenti estremamente al limite avevano messo a rischio l’uscita, che poi si è pensato di confermare. Siamo usciti alle 21 e 30, orario nel quale alcuni di loro, se non sono già a letto, poco ci manca.
La disco dell’Eurocamp si sentiva già cento metri prima di arrivare!
La hall era gremita con tutti, o quasi tutti, che si agitavano al ritmo delle ultime canzoni di Sanremo e a quelle più “ballabili” che si ascoltano in rete.
I nostri eroi, appena arrivati, scompaiono all’interno della sala giochi adiacente. Li recuperiamo in un attimo, perché se era una sala giochi che dovevamo trovare, lo avremmo fatto a Imola. Che bisogno c’era di venire fino a Cesenatico!
Erano tanti quelli che si scatenavano, soprattutto i ragazzi del calcio, quelli più grandi, e le ragazzine della pallavolo!
I nostri ragazzi si sono divisi in due gruppi quelli passivi e interessati zero, che si sono seduti sulle poltroncine, e quelli che seguivano quelli che avrebbero dovuto essere i trascinatori.
Risultato? Tutti fermi appoggiati alle colonne e solo qualche culetto che ogni tanto “sculettava”, piano, per non farsi riconoscere.
E’ ancora presto per vederli sfruttare l’occasione e scatenarsi, soprattutto se si considera che, per tanti di loro, era la prima volta che trascorrevano la serata in discoteca.
Sono convinto che nel 2025 la “junior dance” sarebbe l’appuntamento principale di un week end come questo!
Rientriamo al Paradiso poco prima della mezzanotte.
Ultime raccomandazioni, che eravamo certi che non sarebbero state seguite, e appuntamento per la colazione alle ore 8.00, con sveglia alle ore 7.40. Panico o quasi: nessuno ha la “sveglia”, tutti, come richiesto, hanno lasciato a casa il cellulare! Problema loro, noi saremmo passati a svegliarli alle 7.40.
Risultato? Alle 7.21 ricevo un messaggio di Elena che si trova in spiaggia con sette dei dodici eroi!
Quando si è svegliata ha sentito già dei rumori nelle camere, è andata a vedere e li ha trovati tutti già svegli, e ha pensato di portare fuori chi avesse voluto uscire. Sono rimasti in camera quelli che avevano ancora sonno. La notte è stata dura. Per merito dei “soliti noti” è stato difficile chiudere occhio. Lo si sapeva. Lo sapevamo. Ci saremmo sorpresi se fosse stato diverso.
Una nota positiva è stato il profumo delle camere: la battaglia degli spay crediamo non abbia avuto tregua!
Tutti puntuali anche alla colazione. Solite procedure poi è stato bellissimo, visto che in sala eravamo quasi solo noi, vederli alle prese con le varie scatoline di marmellata, pasta di nocciole, burro… Copiandosi a vicenda hanno provato a tagliare i cornetti, a riempirli spalmando alla bene e meglio il loro prodotto preferito, senza limitazione di quantità.
Complimenti! Tutto è filato liscio senza nessun problema. Tutti bravissimi, anche i piccolissimi.
Finita la colazione, si torna in camera a preparare le valige e lasciarle nella camera destinata al deposito.
E’ finita. Tutto è già finito. L’adrenalina comincia a scemare. L’avventura è finita!
Oddio, rimangono una, forse due, magari tre partite, la premiazione, ma… l’avventura è finita.
Inutile negarlo, quando sabato mattina si è partiti da Imola, la mente era rivolta ad una sola cosa: la notte, in camerata, senza genitori!
La terza partita è stata senza storia a nostro favore e ci ha dato la possibilità di far giocare di più chi, solitamente, vanta meno minutaggio. E’ stata ben giocata e ha permesso di vedere certi miglioramenti che stavamo aspettando da tempo. Pausa, sempre in palestra, poi giochiamo la semifinale. L’unica partita nella quale abbiamo affrontato una squadra alla nostra portata. Tutti ragazzi del 2013, quindi, tutti più piccoli. Piccoli, ma bravi.
Risultato? Ci hanno asfaltati. Non abbiamo giocato. A tratti, abbiamo fatto fatica a passare la metà campo. Tanti hanno perso la lucidità che è loro solita, e spesso si è giocato uno contro tutti.
Rimpianti? Pochissimi. Sapevamo che l’obiettivo era far vivere ai nostri ragazzi l’esperienza che hanno realmente vissuto. La prima volta fuori casa. Fieri di portare a spasso ragazzi educati che mai hanno avuto bisogno di essere ripresi.
Saranno altre, in futuro, le occasioni per partire per giocare e, magari, vincere.
Dopo le partite, il pranzo, l’ultimo, in una sala quasi vuota. Musi lunghi? Nessuno! Tutti in baldoria come è giusto che sia in questi casi.
Nel primo pomeriggio avremmo dovuto assistere alla finale tra le due compagini di Bibbiano, quelle che ci hanno sonoramente… suonato. In realtà, appena giunti al playground, i ragazzi si sono divisi tra la sabbia e gli altri campetti. Ci siamo radunati solo al termine per essere presenti alle premiazioni.
Sommati i risultati del torneo di basket e quelli delle prove polisportive ci siamo classificati quarti.
Per questa volta, e solo per questa volta, vale il… “ma chi se ne importa!”
Dalla prossima volta, almeno per questi ragazzi, si pretenderà più attenzione alla prestazione agonistica e meno, forse sarà meglio dire un po’ meno, goliardia.
Come sempre… FORZA GRIFO!
Pietro Neri, 28 aprile 2024
p.s.
Ecco gli eroi:
Bertuzzi Massimo, Castellari Pietro, Cristea Eduard, Diabi Karamba, Giorgi Pietro, Giorgi Travis, Lippi Bruni Lorenzo, Mazzanti Luca, Perugini Cristiano, Prieto Salvatori Richard, Rossi Alessandro e Sonego Leone.
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