Suona la sveglia anche se è domenica.
Sotto le coperte si stava benissimo, fuori ci aspetta il primo freddo.
Anche la macchina sarebbe rimasta volentieri nel parcheggio, ma l’appuntamento di oggi è
a Ravenna, al Centro Sportivo Dribbling, ora diventato la casa della Compagnia
dell’Albero.
Si parte con la nebbia poi arriva il sole.
C’è il sole, ma l’aria che ci aspetta è sferzata da un vento gelido che ci ricorda che oggi
inizia il mese del Natale.
La struttura del Dribbling viene aperta quando arriviamo, ma, per fortuna, dentro al pallone
la temperatura è accettabile.
I Grifetti arrivano alla spicciolata, come è normale in questi casi, ma rimaniamo nello
spogliatoio fin quando siamo quasi tutti pronti.
Ne mancano ancora un paio, ma anche i navigatori risentono del primo freddo e “…a
destra!” diventa “…a sinistra!” e anche gli ultimi vengono perdonati.
Già dal riscaldamento si può notare che tutti sono sul pezzo.
Hanno smesso di ridere e scherzare, di rincorrersi e rubarsi il pallone, ora, da subito,
l’obiettivo di tutti è fare canestro.
Sono sempre i nostri ragazzi, o i vostri bimbi, come volete, ma si sono tolti il pigiamino ,
la domenica mattina, per vestire la divisa da gioco e dimostrare che stanno diventando
bravi.
Che sono bravi!
Ricordate? Anno scorso la loro partita era una sorta di continuazione della ricreazione
scolastica, ora è un appuntamento che si affronta col sorriso, ma che deve essere rispettoso
dell’impegno che tutti mettiamo durante la settimana per migliorare.
Anche quando si sta per cominciare, sono tutti seduti in panchina ad ascoltare le ultime
raccomandazioni che poi altro non sono che un invito a divertirsi, giocando insieme,
passandosi la palla e provare a fare “canestri facili”.
Per contro, se noi vogliamo cercare di fare “canestri facili”, dobbiamo cercare di evitare
che gli avversari facciano… “canestri facili”!
Tutto qui.
Questa è la nostra pallacanestro: un obiettivo chiaro quando siamo in possesso della palla,
un obiettivo altrettanto chiaro quando la palla è in possesso degli avversari.
Ah, giusto, gli avversari. Ci sono anche loro. Quelli di oggi sembra che siano alla nostra
portata. A guardarli nel riscaldamento sembra che non ci siano elementi superdotati, né
fisicamente, né tecnicamente. Quando inizierà la gara ne avremo la riprova.
Come già detto nel report della partita della settimana scorsa, il mio problema è riuscire a
mettere in campo un quartetto che sia “pronto” sin dai primissimi minuti. Un quartetto
concentrato, che inizi a giocare come sappiamo fare sin dalla palla a due.
Ne ho parlato con i ragazzi. Ho chiesto chi se la sentiva e ne ho trovati… dodici!
In realtà tutto è andato per il meglio. Corsa, passaggi, difesa, canestri…
Sto cominciando a prendere l’abitudine (o il vizio?) di seguire la gara stando seduto.
E’ un segno bellissimo che dimostra quanta fiducia meritano questi ragazzi.
Anche il fatto che ad ogni interruzione del gioco, corrano tutti a dare un cinque a chi sta
giocando in quel momento, è un ulteriore sintomo di coesione, di Gruppo, di stima
reciproca.
Fila tutto liscio e ci aggiudichiamo cinque periodi, pareggiando solamente l’ultimo con una
serie di canestri mancati per il fatidico soffio.
Alla fine festa per tutti.
Si ritorna a casa.
Non è più così freddo come all’andata e, soprattutto, siamo consci di aver vissuto, ancora
una volta, una bellissima giornata, grazie a questi ragazzi per i quali, ormai, ho terminato
gli aggettivi.
Pietro, 2 dicembre 2024