Grifo – Omega 62-87 (18-21, 44-41, 48-65)
Grifo: Barbieri A. 17, Barbieri S., Schillani 2, Piazza 8, Zaccherini 2, Franchi, Bedeschi, Barbisan 15, Carbone 11, Conti, Pirazzini, Syla 7. All. Pietrantonio
Omega: Negroni 6, Vandi 12, Vecchiato 3, Prati 14, Vacchi 5, Ceccolini 8, Recchia, Villa 6, Musolesi 25, Saccà 8. All. Midulla
Due quarti non bastano a vincere le partite, questa la lezione che la Grifo deve imparare dalla partita contro l’Omega, anche se l’assenza di Laghi in Puglia con l’Orasì il suo peso l’ha avuto nelle rotazioni imolesi.
Alla palla a due si schierano Schillani, Barbisan, Pirazzini, Piazza e Conti da un lato e Vandi, Ceccolini, Prati, Saccà e Musolesi dall’altro. Ed è proprio il veterano Musolesi a fare subito la voce grossa con 11 punti nel 7-14 con cui passano i primi sei minuti. Nel finale di periodo però la Grifo rialza la testa e si riavvicina.
Secondo periodo in cui la Grifo prima impatta con una tripla di Carbone (21-21). Poi Alessandro Barbieri e Barbisan puniscono dall’arco la zona dell’Omega (36-32 al diciasettesimo). Tornata a uomo l’Omega rimette la testa avanti (36-37), ma Piazza, Syla da sotto e Barbisan ancora da tre mandano la Grifo negli spogliatoi per la pausa tè (ma forse era camomilla?) avanti nel punteggio.
Qui finisce la partita della Grifo (ecco perché ho prima detto camomilla) incapace di segnare per 9 minuti filati subendo un parziale micidiale di 0-24 che chiude l’incontro. Finalmente negli ultimi 50 secondi del periodo Zaccherini e Carbone dalla linea della carità smuovono il punteggio. L’ultimo periodo serve solo per le statistiche individuali.
Forza ragazzi: omega è l’ultima lettera dell’alfabeto greco, ciò significa che il fondo è stato toccato adesso possiamo solo
rialzarci o annegare. C’è un girone di ritorno per far capire di essere dei
giocatori. La società vi chiede impegno in allenamento e cattiveria agonistica
in partita, diamoci dentro.